Il settore alimentare è un settore particolare, uno di qui settori che è stato in grado di lavorare più o meno bene non ostante le varie crisi che l’Italia ha attraversato. Questo trend si riconferma anche per l’attuale pandemia sanitaria. A supportare questa affermazione ci sono i dati Nielsen che a marzo di quest’anno hanno registrato aumenti del +185% per la farina, del +82% per la passata di pomodoro o del +65% per la pasta rispetto all’anno scorso.
E se durante il lockdown ci sono state lunghe code fuori dai supermercati e dai negozi, c’è da dire che parte della crescita di questo settore e stata sicuramente supportata dall’e-commerce. Tuttavia, in Italia le piattaforme di vendita online non sono ancora sufficienti per soddisfare la domanda dei consumatori. Nel 2019, il mercato online Food &Grocery valeva quasi 1,6 miliardi di euro, solo il 5% dell’intera domanda e-commerce italiana. Una percentuale significativamente inferiore rispetto a Francia, Germania, Regno Unito e USA.
Per dare una breve panoramica, possiamo dividere l’e-commerce del settore alimentare in tre sottocategorie principali:
- Grocery Alimentare (spesa da supermercato online): è sicuramente una sottocategoria che nel nostro Belpaese ha ancora molto spazio di crescita. Sono ancora pochi i supermercati (Coop, Carrefour, Esselunga) a fornire questo tipo di servizio che fa risparmiare tempo ed energie preziose a molte persone. Inoltre, è da notare che l’offerta è disomogenea a livello regionale si concentra prevalentemente nei grossi centri urbani.
- Enogastronomia (vino e prodotti tipici di qualità): è la sottocategoria più matura, con una copertura dell’e-commerce a livello nazionale. Si tratta perlopiù di prodotti “di nicchia”, non presenti nei grandi supermercati o catene di distribuzione. Nel carrello virtuale del cliente spesso figurano prodotti come capsule del caffè, prodotti tipici artigianali e non per ultimi vini e alcolici
- Ristorazione online (piatti pronti a domicilio): anche questa è una sottocategoria il cui servizio tende a concentrarsi nei grandi centri urbani su piattaforme come Deliveroo, Just Eat e Glovo. Tuttavia, la pandemia è servita anche per dare una spinta ai piccoli ristoranti che hanno messo sul web dei menù con ordine d’asporto
Qui di seguito vogliamo condividere alcuni semplici consigli per ampliare le proprie vendite online, presi in considerazione dalla nostra agenzia anche per :
- L’importanza di una piattaforma e-commerce: come sempre partiamo dalle basi. Tutte le aziende, anche quelle non appartenenti al settore alimentare, dovrebbero avere una piattaforma e-commerce al giorno d’oggi. La transizione degli acquisti in negozi fisici verso quelli online è uno sviluppo naturale dello stato di incertezza causato dalla pandemia che viviamo tutt’ora.
- Abbinare l’attività di e-commerce a quella social media: le sinergie sono importanti, specialmente nella vendita. Parliamoci chiaro: nessun consumatore sarà genuinamente motivato a visitare la vostra piattaforma e-commerce senza una viva curiosità pregressa stimolata da un’attività social.
- Investire nelle inserzioni sulle piattaforme social: un vero e proprio investimento (più che un costo) che deve essere pianificato ed eseguito correttamente per fare vedere i vostri contenuti social non solo a tante persone, ma a quelle giuste al momento giusto. La profilazione del target diventa quindi è un passaggio fondamentale.
- Coinvolgere: non ci stancheremo mai di ripeterlo questo mantra: “attirare l’attenzione è più facile che vendere”. Per vendere bisogna prima coinvolgere i consumatori con contenuti e valori nei quali loro possano riconoscersi. Lo facciamo tramite la nostra strategia social (metodo B.U.S) e tramite il cosiddetto User Generated Content (contenuti generati direttamente dal pubblico social). Nel caso specifico dell’azienda di alcolici Gagliano Marcati, abbiamo creato un contest in cui il pubblico proponeva delle ricette con i prodotti dell’azienda gli ingredienti. Un vero successo.
Infine, vogliamo sottolineare l’importanza di espandere i propri orizzonti anche all’estero visto il prestigio del Made in Italy soprattuto per questa categoria di prodotti.