“Guarda, con un paio di braccia sembrerebbe un omino!”
Disse così Édouard Michelin, sì proprio lui, il fondatore della nota azienda di pneumatici, vedendo una pila di gomme disposte in modo originale.
Inizia così la storia dell’omino Michelin, icona pubblicitaria di fama planetaria nata la bellezza di 122 anni fa. Da allora, disegnato a matita o in 3D, il Bibendum (questo il suo nome) ha conosciuto decine di versioni: segno che cambiano i tempi, le tecniche, i supporti e i media, ma non cambia l’efficacia legata all’uso di un personaggio nella brand communication.
Web e Character Design: un binomio vincente
L’omino Michelin, Calimero, Carmencita, l’ippopotamo Pippo, l’orsetto Coccolino e il coniglietto Duracell: sono alcuni degli illustri precedenti che ci hanno ispirato nella creazione del nostro piccolo Guizzy, la nuova anima a matita di agenzia Perdonà. Un omaggio a una modalità della pubblicità classica che sta ottenendo un nuovo grande successo anche in epoca digitale.
Sul web, infatti, la ricerca di idee per avvicinare i clienti al brand ha portato a riscoprire le mascotte e la loro efficacia nel rappresentare la personalità e i valori aziendali, dimostrandosi ancor oggi in grado di catturare l’attenzione del pubblico e di consolidare il legame affettivo con la marca, quanto mai fondamentale. In un mondo dove la comunicazione si fa Human to Human, un character è un balzo laterale del brand, che rinuncia alle solite promozioni scontate per raccontare una storia, emozionare e far sorridere. Il resto, è una viralità di conseguenza.
Un guizzo nato dal nostro logo
Ma Guizzy è molto, molto di più di una mascotte pubblicitaria: è il nostro estro che prende vita e forma, un compagno di avventure nato per risollevare l’umore in un periodo sottotono per tutti, ma è anche un modo per dare carta bianca al disegno: un’arte che nella pubblicità ha sempre avuto un ruolo chiave ma oggi viene trascurata da molti creativi in nome di una sterile digitalizzazione del pensiero.
L’idea del cavalluccio Guizzy era già nel nostro logo e nella storia dell’agenzia. Bisognava dargli forma, anima e parola. Forse con quest’ultima abbiamo esagerato un po’, visto che Guizzy non riesce proprio a stare zitto, smentendo ogni detto sulla silenziosità dei pesci. Del resto di cose da dire che girano intorno al mondo dell’immagine, della comunicazione, della creatività, dell’impresa e del business ce ne sono tante da raccontare, di grande attualità o pescate dai 35 anni di attività dell’agenzia.
E magari, seguendo le storie di Guizzy sui nostri social, vi potrebbe venire un’idea su chi possa essere l’anima in movimento del vostro brand. Nel caso potremmo parlarne insieme e chiedere un po’ cosa ne pensa Guizzy.
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